La detenzione secondo la Costituzione

A fronte della violazione continua e reiterata dei diritti dei detenuti, per il sovraffaollamento delle carceri, per le lentezze burocratiche che vanificano i diritti formalmente sanciti, per il trattamento complessivo ritenuto dalle Commissioni di vigilanza DISUMANO, vogliamo richiamare in questa sezione del nostro sito le principali fonti del diritto, rimandando alla sezione Normative dell'associazione "Ristretti Orizzonti", una trattazione esaustiva.

 

  • Secondo l'articolo 27, comma 3 della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Così enuncia l’art. 27 comma 3 della Costituzione.
  • Questi concetti  vengono ripresi e sanciti dalla legge di Riforma del 1975, in cui il detenuto è collocato al centro della normativa che definisce i contenuti dell’Ordinamento Penitenziario: umanità, rispetto della dignità della persona, esclusione delle discriminazioni, restrizioni limitate alle esigenze di disciplina e ordine, proiezione verso il reinserimento sociale e individualizzazione del trattamento.
  • Secondo l’art. 4 dell’Ordinamento Penitenziario “i detenuti e gli internati esercitano personalmente i diritti loro derivanti dalla presente legge anche se si trovano in stato di interdizione legale”.
  • Le indicazioni delle Regole penitenziarie europee, punto di riferimento per gli stati membri, rafforzano questi imprescindibili presupposti sottolineando nell’art. 4 “La mancanza di risorse non può giustificare condizioni di detenzione che violino i diritti umani”.

In un momento di crisi economica, politica e morale, come quello che stiamo attraversando, non è facile occuparsi dei diritti dei detenuti, anche se in questo campo mai è venuta meno l'azione propulsiva e di denuncia del Capo dello Stato, il Presidente Giorgio Napolitano che, come documentato anche nella nostra rassegna delle notizie, non perde occasione per richiamare Parlamento e Governo all'obbligo morale e politico di strumenti rigorosi e operativi per il superamento dell'inaccettabile situazione odierna. Noi di Casa Caciolle cerchiamo di fare la nostra parte che consiste:

  • offrire accoglienza ai detenuti che possono scontare l'ultima parte della loro pena in regime di semilibertà
  • nutrire la nostra casa della solidarietà della gente a partire da quella che ci è più vicina nel quartiere e nelal città
  • fornire tutti gli elementi utili per formare la coscienza della situazione carceria in tutti i suoi aspetti, legali e umani